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Rappresentata per la prima volta in Italia, arriva in teatro C’è un cadavere in giardino (titolo originale Self Help), sagace commedia del drammaturgo canadese Norm Foster interpretata da Sergio Muniz e Miriam Mesturino. Con i protagonisti sul palco Maria Cristina Gionta, Luca Negroni, Giuseppe Renzo e Valentina Maselli, per la regia di Silvio Giordani. La versione italiana della pièce è di Pino Tierno e Consuelo Versace.

Di Norm Foster

Con Sergio Muniz, Miriam Mesturino, Maria Cristina Gionta, Luca Negroni, Giuseppe Renzo Valentina Maselli

Regia Silvio Giordani

Produzione Centro Teatrale Artigiano e DianAct Platea

Una coppia di mediocri attori teatrali in difficoltà decide di lanciarsi a livello nazionale come “Guru dell’Auto-aiuto” raggiungendo finalmente fama e fortuna. Ma dopo qualche anno le loro vite apparentemente felici cominciano a sgretolarsi: aggrappati alla loro esile fama falsamente conquistata si troveranno a gestire tradimenti e soprattutto un cadavere, in un vortice di situazioni esilaranti e un susseguirsi di poliziotti, agenti teatrali, giornalisti ficcanaso ed una cameriera completamente fuori di testa.

Considerato il Neil Simon canadese, Norm Foster è uno dei più divertenti scrittori di commedie intelligenti – dice il regista Silvio Giordani – e ha la capacità di trascinare lo spettatore in un turbine di risate per poi punzecchiarlo con un linguaggio ironico, colto e beffardo. Questo testo – continua – è un vaudeville dei giorni nostri, una farsa giallo-rosa in cui, oltre ai sei divertentissimi personaggi, gli oggetti diventano parte fondamentale dello spettacolo: le porte che si aprono e chiudono, i campanelli, gli squilli del telefono e il citofono, tutto ciò che contribuisce a creare quel ritmo vorticoso in cui attori e spettatori vengono risucchiati”.

Le scene sono di Mario Amodio, i costumi di Lucia Mariani, le luci di Giorgio Rossi.

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